LA RIVOLUZIONE DI GENOVA NEL MARZO APRILE 1849 |
Tengo a chiarire che non sono uno storico e neppure ho la presunzione, con queste poche righe, di spiegare le ragioni di quello che accadde a Genova nell'aprile del 1849. .......I generali di Maria Teresa, dovevano di conseguenza convincere Genova, che le loro richieste erano assai più accettabili di quanto non sarebbero state quelle del Re, (di Sardegna n.d.r) e che la loro presenza era addirittura provvidenziale, perché impediva ai piemontesi di mettere le mani su Genova. A questo punto facciamo un salto in avanti sino alla cacciata dei francesi, ed all'arrivo delle truppe inglesi comandate dal Generale Bentinck (aprile 1814) che, risalendo l'Italia giunge a Genova lanciando un proclama nel quale sembra voler ricostituire l'antica Repubblica. ............illusioni premature. Il Bentinck chiara figura di democratico idealista all'inglese, si è forse lasciato prendere dal sentimento ed è andato oltre i legittimi impegni. La decisione sugli stati "liberati" spetta alle potenze liberatrici e non ai singoli liberatori. (T.Ossian de Negri "Storia di Genova" Martello Editore 1968 ) Purtroppo tutto è vano, numerose sono le Suppliche e le Proteste che i vari plenipotenziari della Repubblica ed il suo presidente Girolamo Serra presentano all'Inghilterra ed ai partecipanti il Congresso di Vienna. A nessun risultato esse porteranno e nel gennaio del 1815 il Genovesato viene, a tutti gli effetti, annesso al Piemonte. Gli anni che seguono sono senza dubbio molto duri per l'ex repubblica, sommersa da tasse e balzelli d'ogni tipo; i malumori vengono accentuati dalla totale incapacità del Piemonte, stato prettamente terriero, di comprendere le esigenze della Liguria, che da sempre era vissuta ed aveva prosperato grazie ad i suoi traffici marittimi. Ma l'orgoglio ligure poco incline a sottostare in silenzio a ciò, indispone il re di Sardegna ed i suoi ministri . E' significativa al proposito una frase del ministro dell'interno Pinelli, pronunciata - si badi - ben sette mesi prima delle tragiche giornate di Genova riferendosi all'effervescenza degli ambienti democratici della metropoli ligure, l'autorevole uomo di governo piemontese non esitava ad augurarsi che essa sboccasse in qualche cosa di clamoroso: "Credo-egli affermava infatti-che uno scoppio di questi malumori che covano sia quasi desiderabile ". Ed era dello stesso periodo l'invio a Genova, in veste di nuovo governatore, del generale Giacomo Durando, munito - non si sa con quanto rispetto delle norme costituzionali - di un decreto di stato d'assedio in bianco.(L. Balestreri presentazione a: "I moti genovesi del '49" ERGA 1967)
La congiura del Vachero (1628) Testi Diario dell'anonimo di Marsiglia (1850) Download Download " Diario dell'anonimo di Marsiglia " (*) Questa nota dei danni, fa unicamente capo a furti, stupri, rapine e altro, perpetrati da singoli o gruppi di soldati contro la popolazione, ma non fa riferimento ai danni ed alle morti procurate dal furioso cannoneggiamento effettuato dalle truppe di La Marmora contro la città, che colpì in particolare l'ospedale di Pammatone Un salto in avanti...10 settembre 1943
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