LA MORTE DEL COMMISSARIO GUILLAUME

Nel 1963, poco dopo la morte del celebre commissario Guillaume, Simenon,  indirizza a Michel Droit, capo redattore del "Figaro littéraire" questo omaggio apparso nel numero del 23 /02/1963.

Un fratello maggiore di Maigret

La morte del commissario Guillaume mi  tocca personalmente. 
Si dice  che sia servito da modello per  il personaggio di Maigret e  questo è vero  in  parte.   
Quando, dopo  la  pubblicazione dei  primi  tre o quattro  romanzi  della serie,  Xavier Guichard, allora  direttore della Polizia  Giudiziaria,   mi   pregò  di  andarlo a  trovare  per  mostrarmi  dei poliziotti in carne e ossa,  e  nello  stesso tempo il  funzionamento  del servizio,  fu  il commissario Guillaume che si incaricò di questa iniziativa.
Mi parlò della tecnica degli  interrogatori, e  nello stesso tempo  mi  mise in contatto con uno dei suoi  collaboratori anziani,   grande  conoscitore  della  materia,  il  commissario Massu, che  gli succedette alcuni anni più tardi.
Questi due uomini, di  eguale coscienza e  capacità  professionale,  mi furono molto preziosi.  
Quale dei due ha più influito su un Maigret già esistente ma ancora schematico? Mi sarebbe ancor più  difficile  dirlo in quanto  ho conosciuto altri  funzionari, della Polizia Giudiziaria,  che possono avermi, a mia insaputa, più o meno influenzato.
Siamo divenuti buoni amici, Giullaume, Massu ed io. Ci siamo rivisti spesso ed ero presente il giorno dove, al  Quai des Orfevres, i collaboratori  del  commissario Guillaume, con una coppa di champagne  in mano, circondavano un'ultima volta il  loro capo che andava in pensione.
Sono matti, mi disse Guillaume commosso ed un  poco amareggiato, a  cinquantacinque anni, quando abbiamo ben imparato  il nostro mestiere, veniamo buttati fuori........
Ebbe ancora una lunga attività, come detective privato, prima di andarsene all'età di  novantadue anni. 
Per me  non è solo un amico che se va, ma il fratello maggiore di Maigret.